Donna, Vita, Libertà: il corpo femminile come spazio politico

Il corpo femminile come oggetto di desiderio e di violenza attraversa la storia e le culture. Nelle prigioni dei regimi autoritari o nelle piazze della Rivoluzione, nelle ceneri dell'hijab o nelle ciocche di capelli tagliate, il corpo femminile - delle donne prigioniere politiche sfruttate sessualmente - riemerge nella mostra "The Fury" come spazio politico di lotta, resistenza e libertà.

Seema, dalla serie The Fury, 2023. Stampa digitale c-print con inchiostro e acrilico, 121,9 x 182,9 cm © Shirin Neshat. Per gentile concessione dell'artista e della Gladstone Gallery.

La mostra The Fury dell'artista iraniana Shirin Neshat comprende un'installazione video a doppio canale e una serie di fotografie in bianco e nero. Le calligrafie disegnate a mano sui soggetti riportano le poesie della poetessa iraniana Forough Farrokhzad. Questi corpi di lavoro multidimensionali proseguono l'incisiva pratica artistica di Neshat, concentrata sul corpo femminile come campo di battaglia dell'ideologia e fonte di forza. Mettendo in discussione e attirando l'attenzione sul rapporto tra maschile e femminile, tra individuo e collettività, queste immagini altamente cariche affrontano questioni di potere all'interno delle società patriarcali.

Flavia, dalla serie The Fury, 2023. Stampa digitale c-print con inchiostro e acrilico, 121,9 x 182,9 cm © Shirin Neshat.

Lo sfruttamento sessuale delle donne prigioniere politiche.

In modo altamente romanzato e stilizzato, la nuova videoinstallazione di Neshat affronta lo sfruttamento sessuale delle donne prigioniere politiche da parte del regime della Repubblica Islamica in Iran. Sottoposte a gravi torture e aggressioni sessuali, tra cui lo stupro, è risaputo che anche dopo il rilascio molte donne non riescono a riprendersi emotivamente dal trauma subito in carcere e spesso si suicidano. Il video ripercorre il viaggio psicologico ed emotivo di una giovane donna iraniana che, sebbene ora viva liberamente negli Stati Uniti, rimane traumatizzata dai ricordi della prigionia.

Il corpo femminile come oggetto di desiderio e di violenza.

Al video si affianca una nuova serie fotografica che si concentra più direttamente sul corpo femminile come oggetto di desiderio e di violenza. I ritratti di nudo di una selezione di donne diverse trasmettono un senso di bellezza, dignità, sicurezza e orgoglio, ma anche dolore, vulnerabilità e trauma. Anche se la videoinstallazione e la serie fotografica sono state girate nella primavera del 2022, prima dell'attuale rivoluzione "Donna, vita, libertà", queste immagini raccontano verità mostrando la reale situazione dei prigionieri politici iraniani, uomini e donne, attualmente tenuti dietro le sbarre.

Installation view, Shirin Neshat: The Fury, Gladstone Gallery, New York, 2023.

Il corpo femminile nelle culture islamiche.

Per decenni, l'ampio lavoro di Neshat si è concentrato sulle problematiche del corpo femminile nelle culture islamiche, in particolare in relazione al suo Paese, l'Iran, e sul modo in cui il corpo femminile ha continuato a essere uno spazio contestato per il peccato, la vergogna, il desiderio, la repressione, la politica, ma anche la ribellione, il potere e la protesta.

Ana (#3) dalla serie The Fury, 2023. Stampa digitale c-print con inchiostro e acrilico, 101.6 x 152.4 cm © Shirin Neshat.

Nella sua prima serie fotografica Unveiling (1992), Neshat ha messo in discussione il ruolo del velo nell'Islam. Nascondendo il corpo della donna, il velo è usato come strumento per sradicare tutte le tentazioni sessuali dal dominio pubblico. Queste immagini sensuali e provocatorie di donne iraniane esplorano lo stato emotivo e psicologico dei soggetti che vivono sotto costante sorveglianza, dietro un velo obbligatorio.

Installation view, Shirin Neshat: The Fury, Gladstone Gallery, New York, 2023.

Le immagini incarnano un senso di sottomissione ma anche di disobbedienza, un paradosso che viene ulteriormente esaltato dalla poesia di Forough Farokhzad, celebre poetessa iraniana, nota per la natura radicalmente femminista della sua letteratura.

Il corpo femminile come spazio politico nella Rivoluzione Islamica.

In seguito, nella serie fotografica Women of Allah (1994-1997), Neshat ha ampliato ulteriormente la sua indagine sul corpo femminile come spazio politico in relazione alla Rivoluzione islamica del 1979.

Installation view, Shirin Neshat: The Fury, Gladstone Gallery, New York, 2023.

Durante e dopo la Rivoluzione, il velo è diventato il fulcro dell'identità del regime e il corpo delle donne è stato un campo di battaglia per la retorica politica, ideologica e religiosa degli uomini. Women of Allah inquadra in modo molto specifico il concetto di "martirio" e cattura immagini di donne che diventano volontariamente militanti nella loro convinzione della Rivoluzione islamica e del fervore religioso che fiorisce in Iran in quel periodo.

Mariya, dalla serie The Fury, 2023. Stampa digitale c-print con inchiostro e acrilico, 190.5 x 127 cm © Shirin Neshat.

In queste immagini provocatorie e paradossali, lo sguardo femminile proietta un senso di convinzione, devozione, sottomissione ma anche crudeltà e violenza. The Fury si basa su questa eredità di interrogare e mettere in luce le questioni che hanno un impatto sulle donne, sia in Iran che a livello globale.

La mostra The Fury di Shirin Neshat sarà accessibile dal 26 gennaio al 4 marzo 2023 presso la Galleria Gladstone di Bruxelles, Belgio.

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