Gianmarco Caselli racconta Lucca Underground Festival

Torna il Lucca Capannori Underground Festival dopo due anni di assenza e il pubblico risponde con una grande partecipazione: sala di Artémisia, sede degli eventi, affollata lo scorso 22 ottobre di persone di tutte le età, attirate dalla ripresa del Festival dedicato alla cultura Underground.

Il primo incontro è stato dedicato a due soci storici del Festival, Elio Lutri e Marco Puccinelli, che sono intervenuti, il primo illustrando un’opera e un libro dedicati ai 170 anni del motore a scoppio e il secondo presentando un videoreportage fotografico sul mondo dei Tuareg del Niger. È intervenuta anche l’artista Enrica Giannasi, già autrice del logo del C.R.P. (Collettivo Rivoluzionario Protosonico), per illustrare la genesi e i significati della locandina che ha realizzato per l’edizione 2022 del Festival.

Entusiasmo da parte di Gianmarco Caselli, ideatore e direttore artistico del Festival:

« Avere visto così tante persone già al primo evento è sintomatico del fatto che c’è una grande parte della società che ha bisogno di cultura alternativa a quella proposta incessantemente dal sistema. »
Gianmarco Caselli
il direttore artistico Gianmarco Caselli, Lucca Capannori Underground Festival 2022

Il Lucca Capannori Underground Festival 2022 è organizzato da V.A.G.A. (Visioni Atipiche Giovani Artisti) con il contributo del Comune di Capannori e della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e vede sponsor Effeottica Lucca.

Il prossimo appuntamento è in programma sabato 5 novembre alle ore 17.15 sempre negli spazi di Artèmisia a Tassignano con performances di artivismo e reo dadaismo del Collettivo Dada Boom + Collettivo SuperAzione, e con la performance Kaos #05 del Collettivo Tris. La giornata proseguirà con un omaggio a Pier Paolo Pasolini nel centenario della nascita con letture di Aldo Gottardo sonorizzate dal gruppo industrial punk C.R.P. (Collettivo Rivoluzionario Protosonico) e la proiezione del videoclip Beati voi! realizzato dal C.R.P. stesso per l’anniversario dello scrittore. L’ingresso è gratuito. Il programma della manifestazione è consultabile su www.luccaundergroundfestival.it



Una conversazione sotterranea

Christian Cassella, direttore creativo di artivism®, intervista Gianmarco Caselli, direttore artistico LUF Lucca Underground Festival:

Ciao Gianmarco, raccontaci la storia del Festival della cultura Underground: come è nato LUF e a chi si rivolge?
Ho viaggiato parecchio fin da quando ero più giovane, in particolare in Germania, entrando in contatto con molte realtà alternative. Al ritorno in Italia, ogni volta, mi scontravo con il conservatorismo culturale ma anche con certi cliché dell'alternativa che basavano la controcultura esclusivamente su serate di musica senza contenuti. Non trovavo la mia fauna, non trovavo il mio ambiente, a parte rare eccezioni, e ho deciso di costruirlo. Così è nato tutto, nel 2008, ben quattordici anni fa, con una rassegna che si chiamava semplicemente Underground e che dal 2015 si è evoluta in Festival.

Da direttore artistico in che modo interagisci con gli artisti? Come vengono selezionati? C’è un confronto, dei prerequisiti da rispettare o massima espressione creativa?
Ovviamente non ci interessa coinvolgere personaggi che non abbiano a che vedere con questa cultura. Con il Festival volevo dare vita una comunità in grado di produrre cultura underground, un po' come la Factory di Andy Warhol, e per questo anche noi stessi, all’interno del Festival, presentiamo le nostre ricerche. Lo stesso gruppo di musicale industrial-punk suburbano C.R.P. (Collettivo Rivoluzionario Protosonico) è nato nel Festival. È una rassegna grazie alla quale volevo potessero avere visibilità anche i più giovani e alla fine, grazie anche a istituzioni che hanno creduto in noi e grazie al coinvolgimento di nomi che hanno fatto – o fanno ancora – la storia di questa cultura, il Lucca Underground Festival è diventato un punto di riferimento della cultura alternativa. Per individuare gli artisti che ci interessano, partiamo da quelli del territorio e dalle nostre produzioni per poi rivolgerci ai nomi di rilievo nazionale.

Parliamo di questa nuova edizione. Qual è l'elemento di convergenza, c'è un fil rouge che unisce gli artisti, le performances, le videoproiezioni e le presentazioni letterarie?
Quest'anno c’è una particolare attenzione all'universo musicale. Ma è stato un caso.

Dada Boom, Superazione, Tris e C.R.P. (Collettivo Rivoluzionario Protosonico) complimenti per la selezione dei collettivi! Nell’epoca della monocultura, della società massificata, del sistema capitalista che aspira a rimuovere ogni alterità culturale attraverso la sottocultura del consumo, quanto è impegnativo aprire un dialogo su artivismo, reo dadaismo, industrial punk e, in generale, sulla cultura underground?
Per noi non è impegnativo, anzi, è fondamentale fare rete fra noi. Dispiace che fino a venti anni fa ci fossero molte realtà del genere e ora siano così poche. Però è bello sapere che per tanti giovani questa sarà la prima occasione di entrare in contatto dal vivo con esperienze di questo tipo, sapere che non sono soli, non sono sbagliati o difettosi nel loro sentirsi a disagio in questa monocultura.

Pro e contro: hai riscontrato un'evoluzione nella scena alternativa underground, nella nuova generazione di artisti locali o nell'interesse del pubblico?
Negli ultimi anni mi pare ci siano stati sempre meno eventi underground. E anche il pubblico di conseguenza è sempre meno abituato a connettersi con questo tipo di cultura.

...e dalla prima edizione ad oggi cosa è cambiato?
Il Festival è cresciuto ed è diventato un punto di riferimento della cultura underground.

Blitz artistico!

L'edizione più significativa del LUF?
Questa.

Tre artisti / collettivi delle passate edizioni?
Farei un torto a nominare qualcuno e lasciarne fuori altri. Certo avere avuto come ospite Gary Brackett che con il Living Theatre ha realizzato con noi l’unica commemorazione ufficiale europea di Judith Malina nell'anno della sua scomparsa, è stato un grande onore e una grande gratificazione.

L'avanguardia del XXI secolo?
Noi. (Scherzo eh)

Continua la frase: “La cultura Underground è...
La cultura Underground è la Resistenza culturale.

"Lucca Capannori Underground Festival 2022", per gentile concessione del direttore artistico Gianmarco Caselli, V.A.G.A. (Visioni Atipiche Giovani Artisti)

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