L'artivismo nella letteratura mondiale del XXI secolo #12

In un'epoca in cui l'arte politica e l'attivismo creativo si fondono senza soluzione di continuità, il termine "artivismo" si diffonde tra le pagine della saggistica contemporanea, lasciando un'impronta indelebile nella letteratura mondiale del nostro tempo.

Nell'undicesimo articolo di questa rubrica bibliografica, dedicata alle occorrenze del termine "artivismo" nella produzione letteraria mondiale del XXI secolo, abbiamo presentato "The Utopian Impulse in Latin America" (2011) di Kim Beauchesne e Alessandra Santos, un libro fondamentale per chiunque sia interessato alle utopie e alle loro rappresentazioni nell'arte e nella cultura contemporanea.

Proseguiamo dunque la nostra esplorazione cronistorica dell'artivismo. Il libro della settimana è...

Il libro ribelle della settimana: Artivismo

New Perspectives in Italian Cultural Studies: Definition, Theory, and Accented Practices

« È nostra intenzione decostruire, attraverso la conversazione triangolare, ogni parola chiave del nostro progetto e vedere come disgiungere ogni parola/azione dai significati neo-coloniali, neo-imperiali e oppressivi che i poteri liberisti hanno innestato anche in parole apparentemente portatrici di libertà come: Mediterraneo; liquidità; arte/attivismo/artivismo; traduzione, transnazionalismo. »
, "The Mediterranean Sea: Open Port or Border Wall?", New Perspectives in Italian Cultural Studies. Volume 1: Definitions, Theory, and Accented Practices, Fairleigh Dickinson University Press, The Rowman & Littlefield Publishing Group, Inc., , (p. 102).

"Nuove prospettive negli studi culturali italiani" di Graziella Parati è una raccolta di saggi che esplora varie metodologie degli studi culturali, in particolare nella cultura italiana.

La raccolta è divisa in due parti: la prima, "Definizioni e teoria", mette in luce l'importanza della teoria negli studi culturali, mentre la seconda, "Pratica (Casi di studio)", si basa sull'idea che i testi sono sempre "multi-accentuali" e quindi possono essere interpretati in molteplici modi. Il volume analizza lo sviluppo del campo degli studi culturali nel corso della storia e comprende saggi dedicati a temi come la cultura hip hop italiana, l'Italia postcoloniale e la diaspora queer, l'occidentalismo in Giappone, il razzismo e il colonialismo italiano.

Tra i saggi della prima parte, "Non finito: la forma degli studi culturali italiani" di Michele Cometa, offre una discussione interessante sulle peculiarità degli studi culturali italiani e del loro posto all'interno del campo generale degli studi culturali.

"Le Ceneri di Pasolini: il ruolo degli intellettuali dalla nazione all'alienazione" di Paolo Campolonghi, esplora l'impatto dell'opera di Antonio Gramsci sulla teoria degli studi culturali e come Pier Paolo Pasolini abbia allargato i confini della cultura italiana nel presente.

"Scrittura poliglotta e politica della lingua nell'Italia di oggi" di Loredana Polezzi, affronta una questione fondamentale negli studi culturali, ovvero il rapporto tra lingua e identità nazionale.

"Il Mar Mediterraneo: Porto aperto o muro di confine?" di Paola Zaccaria, utilizza la lente della teoria femminista per esaminare i movimenti migratori nel Mediterraneo. Il Mediterraneo viene visto come un elemento fluido, regolato da leggi che promuovono la disuguaglianza attraverso un muro d'acqua. Gli Stati-nazione sono considerati un'invenzione, un'oppressione storicamente legata alla questione della sovranità e dei confini politici e "spirituali". Il saggio suggerisce che l'artivismo dovrebbe essere utilizzato per interrompere i confini e i muri che hanno ferito territori, vite, corpi e comunità culturali. Inoltre, l'autrice presenta il progetto di ricerca "S/murare il Mediterraneo" (Walling up the Mediterranean? Artivism and Translation as Transnational Politics and Poetics of Resistance to Italian Rejection Policies, European (En)closure into Fortress and American and Israeli Building of Walls). Nato nel 2009 all'Università di Bari, il progetto mira a creare una politica e una poetica dell'ospitalità attraverso una triangolazione. Reportage clandestini, inchieste giornalistiche e opere d'artivismo. In questo modo si spera di promuovere il dialogo e la comprensione tra diverse culture, comunità e territori come la Puglia, la Palestina e il Texas.

In definitiva, "Nuove prospettive negli studi culturali italiani" è un libro che offre una vasta gamma di approfondimenti, riflessioni e prospettive sulle metodologie degli studi culturali in Italia e sulle loro connessioni con il resto del mondo.


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