Omaggio alla stilista eco-punk Vivienne Westwood

La moda si tinge di verde.

Qualche giorno fa, esattamente il 29 Dicembre 2022, il mondo si è svegliato con una triste notizia. E no, non sto parlando della morte del Papa emerito Benedetto XVI (gloria alla sua Anima) ma di un'altra morte, considerata dai mass media più di nicchia e "meno rilevante" rispetto alla prima, ovvero quella della stilista ed attivista britannica Vivienne Westwood (gloria al suo Genio).

Vivienne Westwood © Tradlands

Vivienne Westwood, simbolo dell'avanguardia britannica e madre della cultura e dello stile punk, sin dal lontano 1971 (anno del suo inizio), ha sempre cercato di sfruttare al massimo il potenziale comunicativo della sua arte e delle sue creazioni per veicolare messaggi politici, ambientali e relativi ai diritti umani. Una figura controversa ed a tratti geniale, Vivienne Westwood non è certo passata inosservata, nemmeno agli occhi di Sua Maestà la Regina Elisabetta II, che l'ha insignita, nel 2006, del titolo di Dama di Commenda dell'Impero Britannico. Un idillio amoroso, quello tra Sua Maestà e Vivienne Westwood, che affondava le radici sul finire degli anni '70, quando il gruppo punk rock britannico Sex Pistols, guidato proprio dalla stilista britannica e suo marito, pubblicarono il brano "God Save the Queen" durante il Giubileo d'Argento della regina Elisabetta II d'Inghilterra. Ribelle e sfacciata, Vivienne, per oltre quarant'anni sulla scena, è diventata una delle più influenti stiliste ed attiviste del mondo di oggi, continuando imperterrita la sua crociata fino alla dipartita! Infatti attraverso il suo evergreen unconventional style ha catalizzato l'attenzione dell'opinione pubblica, indottrinandola e spingendola verso la "Rivoluzione climatica" da lei stessa inaugurata alla cerimonia di chiusura delle Paralimpiadi di Londra del 2012.

Malcolm McLaren e Vivienne Westwood, giugno 1977 © Mirrorpix

Attivista per Amnesty International, ambasciatrice per Greenpeace, sostenitrice delle organizzazioni benefiche "Cool Earth" e "Environmental Justice Foundation", Vivienne Westwood ha alimentato il suo contributo all'ecosostenibilità dando vita ad un tipo di moda ecosostenibile. Le creazioni targate "Westwood", infatti, vengono realizzate a partire da materiali riciclati, scarti di pelle inutilizzati e di metalli fusi. Attraverso la sua attività ed il suo attivismo, Vivienne Westwood, come dichiarato all'interno del suo Manifesto "Active Resistance to Propaganda", ha voluto rendere le persone più consapevoli, forti e combattive. Solo in questo modo credeva possibile la salvezza del mondo per le generazioni future.

Fracking Climate Ineos, febbraio 2018 © KI PRICE

Il suo assunto di partenza, infatti, era partire dai "grandi" per arrivare ai "piccoli". E per grandi intendeva proprio le major industriali che dello sfruttamento ambientale hanno fatto, nel corso dei secoli, un vero e proprio business.

Con Vivienne Westwood la rivoluzione ha avuto già inizio anzitempo ed ha portato ad un vero e proprio rovesciamento di prospettiva.

Ed è adesso, con il lascito di ideali ereditato da Westwood, che entrano in gioco le persone... entriamo in gioco noi iniziando a cambiare i nostri valori, comportamenti e alcuni aspetti della nostra vita al fine di conciliare il cambiamento. La lotta non è più tra le classi o tra ricchi e poveri, ma tra idioti e persone eco-consapevoli.

Lode al Genio creativo e lungimirante di questa fantastica donna anacronisticamente fuori da ogni schema.

Vivienne Westwood protesta contro il fracking a londra, dicembre 2018 © EFE/ Andy Rain

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