L'artivismo nella letteratura mondiale del XXI secolo #4

In un'epoca in cui l'arte politica e l'attivismo creativo si fondono senza soluzione di continuità, il termine "artivismo" si diffonde tra le pagine della saggistica contemporanea, lasciando un'impronta indelebile nella letteratura mondiale del nostro tempo.

Nel terzo articolo di questa rubrica bibliografica, dedicata alle occorrenze del termine "artivismo" nella produzione letteraria mondiale del XXI secolo, abbiamo presentato "Creacion Colectiva. En Internet el creador es el público" (2003) di David Casacuberta, una risorsa fondamentale per comprendere lo sviluppo di questa forma d'arte impegnata nelle comunità digitali.

Proseguiamo dunque la nostra esplorazione cronistorica dell'artivismo. Il libro della settimana è...

Il libro ribelle della settimana: Artivismo

Net art 1994-1998. La vicenda di Äda'web

« Il pregio di questa definizione [hacker art] sta nell'evitare di basarsi sul medium per privilegiare un approccio etico al fare artistico, una filosofia di vita; tanto più che l'etica hacker è una componente essenziale della net culture, e come tale si riversa a piene mani in moltissima arte in rete, come testimonia la fortuna di termini quali hacktivism (hacking + activism), artivism (art + activism), zapatismo digitale ecc. »
, Net art 1994-1998. La vicenda di Äda'web, Vita e Pensiero, , (p. 5).

Pubblicato nel 2004, il libro Net Art 1994-1998. La vicenda di Äda'web, rappresenta un'approfondita e documentata ricerca accademica che è stata avviata per una tesi di laurea discussa nel 2002 dall'autore. In questo libro, l'autore analizza il momento iniziale della net art e ripercorre i dibattiti che l'hanno accompagnata. In pochi anni la net art è passata dalle sperimentazioni iniziali alla sanzione museale, dall'indagine delle potenzialità e dei limiti del nuovo medium alla sua adozione come medium, fino all'uscita dalla rete. Dal mezzo ha tratto le sue caratteristiche fondamentali di realtà mondiale e casalinga, diffusa e complessa, ma anche straordinariamente fragile.

L'oggetto scientifico della ricerca riguarda la vicenda Äda'web, il maggior laboratorio di sperimentazione per la produzione di progetti artistici per la rete. Fondata nel 1994 dall'imprenditore John Borthwick e dal curatore Benjamin Weil, Äda'web è stata una piattaforma per opere d'arte online, letteratura sperimentale, editoria e mostre virtuali. Una una startup innovativa configurata come "foundry" (o fonderia digitale), che commissionava agli artisti di lavorare direttamente con designer e sviluppatori web. Questo approccio collaborativo ha permesso alla foundry di distaccarsi dalla concezione della net art come campo di pratica distinto e di estendersi all'impegno sociale nella pratica concettuale in rete. Nella sua tesi, Domenico Quaranta esamina l'inizio di questo periodo, esplorando problematiche ancora aperte, come ad esempio l'inflazionato uso eccessivo e spropositato del ruolo curatoriale nell'arte contemporanea, così come l'esigenza terminologica manifestata da una certa critica. L'autore propone una sorta di dizionario con una serie di definizioni, tipologie, etichette e caratteristiche distintive di net art (net.art, web art, hacker art, cyber art) accennando anche all'artivismo. In particolare, l'autore fornisce una definizione di hacker art, termine utilizzato per la prima volta dall'artista e hacktivista italiano Tommaso Tozzi nel 1989, che descrive una pratica artistica basata sull'etica hacker e sul libero scambio comunicativo online ed offline. Questa definizione rimanda anche a pratiche di attivismo come il netstrike (o corteo digitale) e termini di fortuna quali hacktivismo, artivismo e zapatismo digitale.

Tuttavia, l'autore sottolinea che, anche nella sua accezione più ampia e meno engagé, questa sigla potrebbe escludere almeno tanto quanto comprendere. Inoltre, non ha avuto una fortuna critica tale da consentirle di essere adottata per definire la pratica artistica in rete nel suo complesso. Net Art 1994-1998. La vicenda di Äda'web è dunque una lettura fondamentale per comprendere la complessa storia dell'attività artistica nelle comunità virtuali.

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